era a Roma per inaugurare la sede capitolina di
Planet
Hollywood. Insieme a lui, Sylvester Stallone, Wesley Snipes,
Gerard
Depardieu, Franco Columbu ed uno stuolo di attori nostrani.
L'intera via del Tritone, la strada del locale, venne
straordinariamente bloccata al traffico automobilistico e si
trasformò in una lunghissima passerella hollywoodiana.
Fu
una serata unica e sono state migliaia le persone accorse per vedere
dal vivo i propri idoli cinematografici. Io ero lì inviato per
l’emittente dove lavoro, "T9", ed insieme a me c’era
mio fratello Daniele e l’operatore televisivo Paolo Parlati
(entrambi grandissimi estimatori di Arnold). Improvvisamente lo vedo
arrivare: non mi sembrava vero, dopo quindici anni di ammirazione
avevo davanti a me la Quercia austriaca! Ma un particolare mi colpì
subito di lui, un oggetto che, appena notai, mi fece scorrere
velocemente nei ricordi tanti film e apparizioni televisive di
Arnold; le stesse nelle quali avevo già visto quel piccolo
particolare. Si trattava di un anello con incastonata una bellissima
pietra turchese.
Il
gioiello si può notare molto bene in Pumping Iron, ma anche in
altri film. Iniziò conferenza stampa che venne organizzata,
pensate, davanti a fontana di Trevi. Io mi prenotai, insieme ad
altri colleghi, per fare una domanda o ad Arnold o a Sly o a Wesley
Snipes; indovinate chi scelsi come interlocutore? Appena arrivò il
mio turno, emozionantissimo, feci la domanda ad Arnold.
Citando
anche i film dove avevo notato l’anello, gli chiesi notizie su di
esso. Arnold mi sorrise (sono sicuro che capì la mia grande
ammirazione per lui) e mi indicò per due tre volte con l'indice
della sua enorme mano destra. Disse anche due parole a bassa voce
all'orecchio di Stallone e poi, compiaciuto, mi rispose.
"Si
tratta di un oggetto da cui non mi stacco mai" – mi disse e
continuò – "è una storia lunga quella che lega questo anello
con il turchese alla mia vita, ma questa sera te la sintetizzerò in
poche parole. Quando ero ancora un giovane e sconosciuto culturista,
incontrai uno Sciamano che mi diede questo anello e mi disse
‘Portalo sempre con te, non te ne separare mai ed avrai
successo!’. Io da allora non me ne separai ed ebbi una grande
fortuna. Avvenne solo una volta che mi tolsi l’anello; ebbene in
quel periodo passai qualche brutto momento, così decisi di
rimetterlo al dito per sempre!".
Quella dell’anello di Arnold è
una bella storia e poco conosciuta. Ho deciso di raccontarvi questa
esperienza perché desideravo che altri estimatori del grande Arnold
venissero a conoscenza (anche se qualcuno, magari, lo sapeva già)
di un particolare inedito della vita della nostra Star preferita.
Racconto
di Emanuele Carioti
visitate
il suo sito internet