1.
Un paio di incredibili "picchi" è sempre stato il
biglietto da visita di Arnold. Ispirato dall'impressionante massa
delle braccia di Larry Scott, Arnold ha poi sviluppato i bicipiti più
massicci fino ad allora mai apparsi sulla scena del body building.
Per riuscirci ha evitato gli esercizi alle macchine dedicandosi
esclusivamente ai pesi liberi, con carichi molto elevati.
2.
"Quando lavoro sui bicipiti ho quasi le allucinazioni. Mi
immagino il braccio che si gonfia fino a riempire la stanza. So che
può sembrare una follia, ma quando vuoi qualcosa sul serio la vedi
sempre molto più grande di quanto non sia".
3.
"Suddivido l'allenamento dei bicipiti in due categorie: massa e
definizione (principio dell'allenamento eclettico). Il curl col
bilanciere è in assoluto il miglior movimento per la massa, ma mi
piace anche il curl su inclinata coi manubri, perché l'angolazione
permette al bicipite di distendersi completamente nella fase
inferiore del movimento".
4.
"Cerco sempre di raggiungere la massima contrazione e la
completa distensione, utilizzando il carico massimo con cui riesco a
completare correttamente 6-8 ripetizioni nei movimenti per la massa,
e circa 8-12 per quelli dedicati alla definizione. I muscoli devono
"sentire" il peso per tutto il movimento, in modo da
essere stimolati in ogni fibra. Eseguono 5-7 set per ogni esercizio,
arrivando a 10 set per la massa ed altrettanti per la
definizione".
5.
"Eseguo prima i movimenti per la massa e poi quelli per la
definizione, in cui l'enfasi si sposta sulla massima concentrazione,
da mantenere per uno o due secondi (principio della concentrazione
di picco). In genere preferisco i curl di concentrazione e quelli
alterni in piedi, in cui porto le mani in supinazione nella fase
ascendente. Se non si esegue la supinazione l'esercizio agisce
comunque sulla massa, ma si perde un po' dell'effetto sul rilievo
dei bicipiti. Ogni bodybuilder dovrebbe eseguire almeno un esercizio
coi manubri che preveda la supinazione del polso. Questo serve tra
l'altro a coinvolgere anche il brachiale".
6.
Arnold eseguiva ogni movimento con la massima precisione fino a
quando non raggiungeva un punto morto, dopodiché utilizzava un
minimo di forza d'inerzia per continuare con l'esercizio. In questo
modo faceva uso del principio del cheating, che gli permetteva di
eseguire un altro paio di ripetizioni coi suoi carichi preferiti:
quelli enormi.
7.
"Tra un set e l'altro faccio stretching per il bicipite
distendendo il braccio e portando indietro la mano. Durante
l'allenamento, l'espansione della massa muscolare finisce per
limitare l'afflusso di sangue. Lo stretching mi aiuta ad alleviare
la compressione sui vasi sanguigni, permettendo alla circolazione di
svolgere meglio le sue funzioni".
8.
Dopo i bicipiti di solito Arnold allenava gli avambracci con curl
inversi e curl dei polsi. In generale, preferiva utilizzare carichi
che gli permettessero di raggiungere il cedimento entro 8-10
ripetizioni.
Tricipiti
9.
Si tratta di un altro dei gruppi muscolari preferiti da Arnold, che
lo allenava utilizzando fino a 20 ripetizioni per set.
Schwarzenegger riteneva tra l'altro che utilizzare dei pesi troppo
elevati portasse a coinvolgere un certo numero di muscoli ausiliari
(principio dell'isolamento), riducendo così l'efficacia
dell'esercizio.
10.
"Ho sempre allenato i tricipiti più sodo di quanto non faccia
coi bicipiti, anche perché tre sezioni richiedono più impegno di
due".
11.
Allenare un gruppo muscolare più intensamente non vuol dire
necessariamente aumentare il carico. "Nelle spinte in basso, è
bene fare un piccolo passo indietro rispetto alla macchina, in modo
da non poter usare il peso del corpo per abbassare la sbarra. In
questo modo si isolano meglio i tricipiti".
12.
Arnold consiglia ai principianti di imparare quali esercizi agiscano
in modo specifico su determinate aree del tricipite. Eccovi un
consiglio direttamente dal leggendario allenatore Vince Gironda, con
le parole di Arnold: "Vince sceglieva un esercizio ed eseguiva
20 set da 20 ripetizioni, e per quel gruppo muscolare non faceva più
nulla. All'indomani, decideva sul da farsi a seconda del grado di
indolenzimento. [...] E' stupido allenare i tricipiti senza sapere
esattamente su quale delle tre sezioni si agisce".
13.
"Se la parte superiore dei tricipiti ha particolarmente bisogno
di essere sviluppata, non è possibile sperare di risolvere il
problema eseguendo esercizi destinati alla parte inferiore".
14.
Un tipico workout per i tricipiti iniziava con delle spinte in
basso: 20 ripetizioni di cui 5-6 a metà movimento (principio delle
ripetizioni parziali), "A seconda della sezione del tricipite
che volevo isolare, iniziavo dalla metà superiore o da quella
inferiore del movimento. Tra gli altri esercizi nelle mie routine
per i tricipiti posso citare il french press (set da 12
ripetizioni), le estensioni coi manubri ad un braccio (12
ripetizioni) e i dip alla sbarra con un peso trattenuto fra le
gambe, per 10 ripetizioni".
Pettorali
15.
Basta dare un'occhiata alle prime foto di Arnold per accorgersi che
il suo petto era davvero impressionante, persino rispetto ai
parametri odierni. Arnold stesso, infatti, ammette che il petto era
uno dei suoi punti di forza, anche se svilupparlo a quei livelli non
è stato affatto semplice. "Credo di aver fatto le cose giuste
fin dall'inizio. Il mio petto è cresciuto subito perché gli ho
dedicato il massimo dell'attenzione, allenandolo sempre all'inizio
del workout". Arnold è stato poi in grado di riprodurre gli
effetti ottenuti sulla regione pettorale anche sugli altri gruppi
muscolari, creando così una simmetria perfetta.
16.
"All'inizio mi sono concentrato per aumentare il carico nel bench press, dato che gareggiavo nel powerlifting (il mio record
personale è di 226 kg, ma ero in grado di eseguire 8 ripetizioni
con 183 kg, 25 con 143kg e 60 con 102kg). Sono fermamente convinto
che la massa muscolare cresca in proporzione al peso utilizzato
nelle ripetizioni (principio del sovraccarico progressivo).
17.
"E' stato sempre chiaro, per ottenere uno sviluppo equilibrato
del petto sarebbe stato necessario allenare ogni area della regione
pettorale: superiore, interna, inferiore, esterna e centrale. Dato
che il mio obiettivo principale era la massa, sapevo che le routine
dovevano
essere molto pesanti ed impostate sui movimenti di
base".
18.
"Non tutti rispondono allo stesso modo al bench press. Alcuni
bodybuilder, come ad esempio Ken Waller, si allenano quasi
esclusivamente con croci e cross-over ai cavi. Bisogna scoprire da
soli quali sono gli esercizi più efficaci per il vostro tipo di
fisico" (principio dell'allenamento istintivo).
19.
"Ho eseguito spesso press coi manubri su inclinata, per un
migliore allungamento dei pettorali superiori. Un manubrio si può
abbassare di più di un bilanciere".
20.
"Oltre ai vari esercizi atti a lavorare su ogni area del petto,
ho utilizzato diverse prese per agire sulla parte interna dei
pettorali" (principio della confusione dei muscoli).
21.
Arnold alternava giorni pesanti ad altri in cui usava carichi medi o
leggeri per evitare il sovrallenamento ed i traumi.
22.
"L'errore più comune nell'allenamento del petto è la mancanza
di concentrazione. Contraete i pettorali per tutto il movimento, ma
specie nel punto superiore. Un altro errore piuttosto comune è
quello di non allungare abbastanza i pettorali".
23.
"Una tipica routine si basava su bench press, croci, dip e
pull-over, per 5 set da 6-10 ripetizioni.
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